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lunedì, agosto 08, 2011

"Il pianto e il riso delle quattro stagioni"

E' il titolo di un bellissimo oratorio di Benedetto Marcello, che consiglio di ascoltare. Ma lo cito, come al solito, per innescare una questioncina in merito alla voce. Sento, sempre più spesso, riferire che nella metodologia di insegnamento del canto di alcune scuole americane, si fa ricorso all'imitazioni di alcune estroversioni di sentimenti quali il pianto e il riso (ma anche peggio, tipo grugniti o pernacchie nasali) che, a detta loro, pongono le corde vocali nel giusto assetto. Ho letto addirittura di una cantante/teorica/insegnante che avrebbe "scoperto" una metodologia del canto rendendosi conto che lei quando cantava... piangeva (bisognerebbe anche sapere cosa provava invece il pubblico uditore...). Ora, se voi provate a fare quel gemito, vi accorgerete che altro non è che un falsetto piccolo; orbene, a che serve "piangere" se altro non serve che a mettere le corde nella posizione del falsetto piccolo, se poi quel suono non è articolabile? Ma di più: che differenza c'è tra un gemito di pianto e il riprodurre la voce infantile? Che la seconda è, invece, perfettamente articolabile, dunque utile all'educazione del fiato, mentre il primo non lo è. Sul ridere poi c'è ancor meno da dire. Dicono che nella produzione del riso (non commestibile!) le corde vengono ripetutamente "sbattute" dal fiato, e questo sarebbe una sorta di antistress, le farebbe rilassare e tonificare. Può darsi, non ho mai approfondito questo tema, ma intanto devo notare che le persone ridono in modi molto differenti, un po' come parlare, e quindi ci sarà chi ride bene e chi ride male (quindi, prima di fare esercizi col riso dovrei verificare se è buono o meno e, in caso negativo, farlo migliorare) e comunque, in genere, mi sembra che il riso prolungato dia mal di gola. Nutro comunque i più forti sospetti sull'utilità artistica di "versacci" che utilizzano suoni in attività particolari e legati alla nostra istintività. Come ho scritto precedentemente, la voce "antica" dell'uomo è difficile da eguagliare a quella "moderna", e ciò che aiuta è l'articolazione e l'espressività, cioè le condizioni che in natura mancano a quel registro.

6 commenti:

  1. salvo2:10 PM

    Ho visto la Tosca con Armiliato e Dessì ieri notte su Rai3.
    Nonostante la critica entusiasta compresa quella del pubblico a me non ha proprio entusiasmato soprattutto il noto tenore. Ed a proposito del post, ho infatti rilevato(per il tenore)un utilizzo eccessivo e "sguaiato" della mimica facciale con aperture strane e boccacce e spinte un pò dappertutto a discapito dell'interpretazione e della pronuncia in particolare. Quel atteggiamento al pianto con quel "biascicamento" tipico del singhiozzo che esce fuori anche in situazioni che non lo richiedono (gioia, amore, passione). Ecco, per me questa ricerca eccessiva, noiosa, superficiale, alle "smorfie", alle boccacce, denota deficit sicuramente gravi... Può darsi mi sbagli ma a me è arrivato questo (la critica invece è stata concorde ad attribuire grandi meriti sia nell'interpretazione che nella voce bah!)

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  2. > Ho visto la Tosca con Armiliato e Dessì ieri notte su Rai3.>
    --- Mi spiace per te; era meglio se andavi a una festa di paese, a fare una passeggiata...

    > Nonostante la critica entusiasta compresa quella del pubblico a me non ha proprio entusiasmato soprattutto il noto tenore.
    -- Non si può sentire!!! Qui lo dico e qui lo affermo. In primo luogo ha una meccanica del passaggio di registro che non si può nè vedere nè sentire, dà il voltastomaco, e poi tutto il resto. Il bello è che tutti quelli che sento, e anche sui forum, ne parlano male e anche malissimo. Però poi questo canta dappertutto e miete allori. E che ti devo dire? Avrà ragione lui, dobbiamo cambiarci orecchie e coscienza e andare a farci spiegare come si fa...

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  3. salvo4:18 PM

    Passaggio di registro con scalino "scassato", acuto indietro e velatissimo, risonanze distorte e praticamente inesistenti perchè di spinta... a proposito del palato molle: ecco secondo me (ma può darsi che sbagli) un cattivo esempio di come "non si deve artificiosamente creare la cavità" e quindi alzare il velo "meccanicamente", artificiosamente, quando invece dovrebeb avvenire come conseguenza di una corretta tecnica ed una gestione ottima del fiato...

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  4. Sì, Salvo, è una collezione dei peggiori difetti. Andrebbe additato come esempio ... negativo: fate il contrario e canterete bene!

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  5. Salvo_Baritono2:37 PM

    A proposito del riso io sono uno di quelli che ride male e lunghe risate mi seccano la gola... :-)

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  6. Salvo_Baritono3:23 PM

    Ma la Dessì canta meglio del marito no?

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