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sabato, giugno 02, 2012

A leva di pompa o a manico di secchio?

Tornando per un momento alla respirazione e più precisamente a quella che noi indichiamo come "integrazione respiratoria", cioè quella fase successiva all'iniziale, quando le reazioni e le spinte organiche possono essere vivaci e deleterie ed è quindi possibile passare a una respirazione più idonea all'alimentazione di suoni vocali, notiamo che la respirazione toracica, detta "costale" - senza necessariamente giungere a quella che indichiamo come artistica eccellente o galleggiante - può essere eseguita in due modi, che sono noti con le terminologie usate nel titolo. Se pensate a un vecchio pozzo con la sua pompa a leva, credo non sia difficile cogliere l'analogia tra, appunto, la leva e il sollevamento dello sterno. Con questo tipo di meccanica, il torace tende a sollevarsi e a "carenarsi" cioè appuntirsi in avanti, il che vuol anche dire che tende a stringersi lateralmente. Se poi, invece, pensate a un normale secchio e a come si muove il manico, vincolato ai due lati, si comprende, in analogia, come tutta la gabbia toracica possa sollevarsi senza avanzamenti e restringimenti. In quest'ultimo modo, i punti di interesse risultano essere le ascelle, che si comportano come i punti di ancoraggio del manico. Questo secondo modo di atteggiarsi è secondo noi più corretto e funzionale all'emissione vocale, in quanto si favorisce quella posizione dei polmoni a "pallone da rugby" che facilita molto la respirazione "rubata" e riduce gli appoggi che invece risultano ancora evidenti col primo sistema, dove oltretutto si va a premere troppo in zona epigastrica, mentre con la respirazione a manico di secchio si utilizzano in particolari i muscoli dentati laterali, che danno anche minori problemi di compressione degli organi interni.

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