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giovedì, marzo 21, 2013

Memoria e conquista

Molti allievi di canto, ogniqualvolta compiono un progresso (non necessariamente reale, ma da loro riconosciuto come tale, mentre talvolta ignorano o addirittura scartano reali miglioramenti), entrano in una fase di forte timore per il rischio di perderlo, ovvero non ricordare più come lo hanno raggiunto. Questo è un errore che andrebbe rimosso. Cosa rappresenta realmente una vera conquista, un passo avanti, sulla strada dell'arte? Un insieme equilibrato di procedure che pongono il fiato nella condizione di lavorare opportunamente ai fini di una corretta emissione vocale. Queste procedure nulla hanno di meccanicistico, di "inventato", di intellettuale, di artificioso, ma si rifanno a intuizioni sulla natura dell'uomo, per cui il punto saliente è che non c'è da ricordare, ma da riflettere. C'è di più. Anche la memoria non è univoca, ma doppia; come l'intero sistema cerebrale si occupa principalmente di questioni attinenti il funzionamento fisico del corpo e lascia in secondo piano, o addirittura esclude, aspetti legati al puro pensiero, così la memoria è legata principalmente a ciò che riguarda aspetti che hanno colpito i sensi, mentre una materia astratta come è il canto di alto profilo, può essere riconosciuto nel momento in cui lo si emana, ma non è fisicamente ricordabile, o meglio, ci si ricorda di qualcosa che è legato alla muscolatura, e dunque nel tempo apparterrà ai ricordi negativi. Per la verità col tempo, se si sarà seguita una giusta disciplina, si potrà accedere anche a una memoria "spirituale", ma è comunque preferibile evitare questa strada, poggiandosi invece su un dato di fatto, e cioè che un'arte, come in questo caso la vocalità, la si CONQUISTA, ovverosia il continuo e corretto esercizio, con i giusti consigli, comporta un costante e progressivo adeguamento dell'apparato respiratorio a quello vocale e amplifico-articolatorio, che compirà lenti ma inesorabili passi avanti fino alla conquista sensoria, risultato straordinario estremo. Il consiglio, pertanto, a quanti studiano canto, è quello (dopo aver esortato a "non capire") di "non ricordare", ma di fare, con semplicità e concentrazione, attendendo pazientemente i risultati che ci saranno, senza alcun dubbio, se si sarà seguita la strada della disciplina artistica. La memoria è legata alle tecniche muscolari, e può essere evocata solo per capire "come NON fare", escludere, scartare. Quando non riuscirete più a capire come state facendo a cantare con semplicità, piacere, pronuncia, libertà, vuol dire che siete sintonizzati sulla giusta frequenza, che si è instaurato equilibrio e allineamento tra la mente pensante e gli apparati produttori, che in questo superbo equilibrio sembrano essere spariti e resta solo l'onda sonora che pervade l'ambiente.

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