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lunedì, marzo 03, 2014

Dall'ignoranza alla scienza

Qualche giorno fa ho visto un estratto di una lezione di canto sollecitata da Salvo in una risposta a un post. Notavo e facevo notare quante cose assurde venivano dette, denotando scarsa padronanza sugli argomenti trattati. Peraltro il cantante ha una gloriosa carriera alle spalle e ha ancora una voce accettabile dopo diversi decenni, per cui possiamo dire che non ha agito in modo deprecabile. Come abbiamo più volte scritto, il cantante di carriera può aver molto da dire in termini di espressività, di studio della parte, di gestualità, ecc., mentre risulta discutibile o insufficiente sul piano della vocalità, e questo perché i cantanti di carriera il più delle volte hanno cantato in virtù di eccezionali disposizioni. Molti di essi semplicemente non sanno perché riescono a cantare e dunque non possono sollevare le sorti di chi inizia questo studio da una condizione meno favorevole e favorita. Può essere scandaloso sentire un cantante che si inventa l'anatomia e la fisiologia e si esprime in modo casuale sul modo di emettere la voce e per ciò ecco da dove nasce la condizione opposta, cioè la risposta sicura e inattaccabile, cioè la risposta scientificamente informata. Se a chi ti dice "vedete il diaframma" e mostra la parete addominale che avanza, si contrappone quello che ti spiega per filo e per segno come è fatto e come agisce quel muscolo, con tanto di illustrazioni, tu ti orienti decisamente sul secondo, in realtà non è affatto detto che hai preso la strada giusta! Qualcuno sgranerà gli occhi nel leggere questa affermazione, ma è così. La conoscenza anche approfondita degli aspetti anatomici e fisiologici non dà nessunissima garanzia di niente, in termini di educazione vocale. Certo che sbaglia il primo e che sicuramente non mi condurrà sulla strada dell'esemplarità, laddove oltretutto l'ignoranza non è ammissibile, ma di certo il secondo non mi può dare alcuna garanzia in più, se non una superficiale informativa, che spesso si tramuta in arroganza e presunzione. Tra queste due opposte tendenze c'è la verità, che si chiama coscienza. La coscienza non ha necessità della scienza, anche se le è utile complemento. L'ignoranza le è nemica perché presta il fianco agli attacchi e alle smentite; dunque chi non vuole o chi non sa destreggiarsi con la semantica e la nomenclatura scientifica, le eviti! La voce si educa basandosi sul suono stesso, non c'è alcuna necessità di parlare di muscoli e cartilagini. Credere che il canto artistico si possa ottenere mediante studi scientifici è assurdo, benché non si voglia, con questo, demonizzarla o allontare dal suo studio.

4 commenti:

  1. Salvo3:43 PM

    Senti Fabio, l'ultima (almeno per me) l'ho sentita ieri pomeriggio da un soprano giovanissimo che mi ha detto che la sua maestra è arrivata a dirle per gli acuti, visto che "fuoriescono dalla scatola cranica" (all'anima della conoscenza anatomica...sigh) di pensare alla "scatola cranica che si apre spaccandosi dalla fronte fino a metà testa (con le dita mi ha fatto vedere dove) doppio sigh!
    Mi si è letteralmente chiuso lo stomaco, credimi, e al solo pensiero così macabro e riluttante stavo dando di stomaco. Le ho semplicemente detto che a mio giudizio il canto è "bellezza" ed una simile immagine non rientrando in quel canone, è incomprensibile... e quindi deleteria. Mah, inutile dirti che se ne è andata sconvolta guardandomi come un ebete.

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  2. infatti; l'ignoranza di certi insegnanti potrebbe finire se gli allievi, almeno di fronte a immagini così macabre, si opponessero almeno con qualche domanda imbarazzante! Oggi come oggi dai giovani ci potremmo aspettare un po' più di buon senso e capacità critica, no? lo spererei...

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  3. Salvo1:47 PM

    Hai toccato, secondo me, un punto dolente... la capacità critica e l'autocritica.
    Un'attitudine che si acquisisce col tempo, evvéro, ma grazie soprattutto ad un complesso di "doti", di "virtù", oggi più che mai lontane dal nostro modus vivendi e quindi anche dei giovani: disciplina, tolleranza, solidarietà, cultura (in senso generale), tutte belle cose che devono essere impartite ai giovani anche attraverso il buon esempio di noi genitori, istituzioni, mass media, ecc. Mio figlio, che ha un bel caratterino, l'altro giorno ( a seguito di una discussione anche abbastanza accesa sul comportamento che stava assumendo per una questione professionale) alla fine mi ha ringraziato per tutte le volte che l'ho trattato come un figlio soprattutto e non come un amico.... Certo, è difficile il mestiere di genitore, ma bisogna seminare bene anche e soprattutto con gli esempi, senza vergogna o paura di non esserne all'altezza.

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    1. Non posso che sottoscrivere tutto quanto.

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