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sabato, marzo 14, 2015
L'infanzia creatrice
Leggendo recensioni giornalistiche teatrali ottocentesche, mi imbatto spesso in cantanti, soprattutto donne, che cantavano già ruoli primari intorno ai 15 anni. L'Antonietta Fricci (Frietsche) debuttò prima dei 18 anni, e fece una carriera pregevolissima. Queste persone, oltre a doti notevoli, hanno iniziato lo studio del canto e della musica a 7/8 anni. Del resto lo stesso Tito Schipa studiò oltre sei anni con il m° Gerunda (poi ancora qualche tempo con Piccoli) e debuttò giovanissimo. Dunque il dato da rilevare è che cominciando molto presto si superano determinate difficoltà. Io stesso mi resi conto che iniziando lo studio pur ancora giovane, intorno ai 20 anni, già mi ponevo un sacco di problemi che mi bloccavano nell'ipotesi di intraprendere un percorso professionale del canto. Questa cosa, ne ho già parlato, si chiama pensiero divergente. I bambini ce l'hanno tutti o quasi, e consente loro di fare ipotesi straordinarie e dare risposte meravigliose. Queste dalla maggior parte degli adulti sono considerate "stupide", perché partorite da menti immature, dunque da non prendere in alcuna considerazione. Dopodiché i bambini non perdono questa capacità perché crescendo si cambia, ma perché gli adulti e, ahimé, le scuole, uniformandosi a un pensiero convergente di tipo scientifico, abbattono questa capacità, che rimarrà solo in alcuni, per propria capacità "resistente" o perché inserito in una famiglia o comunità che lascia spazio e possibilità creatrici e critiche, ecc. Oggi a livello di scuole d'arte si assiste a un innalzamento sempre maggiore dell'inizio degli studi d'arte, fortunatamente contrapposti da scuole o corsi, ancora una volta ahimé, di carattere per lo più privato, che cercano di recuperare un po' delle straordinare possibilità della mente e del corpo infantile di esprimere l'immenso potenziale di cui sono capaci. Poi ci penseranno la scuola e la famiglia a "ucciderlo".
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Anche la celeberrima Adelina Patti debuttò ancora giovanissima. Molte cantatrici femmine iniziavano prima dei vent'anni, alcune anche oggi. La donna è più precoce rispetto all'uomo, tra l'altro la muta vocale per loro e' assai meno radicale.
RispondiEliminahttps://m.youtube.com/watch?v=_6jRLezhqN0
Sicuramente vero, ma è mutato proprio radicalmente l'approccio al canto, alla musica e alle arti in genere. Si cominciava molto precocemente ma anche con leggerezza, con calma, dedicando poco tempo tutti i giorni, questo sviluppava con una gradualità equilibratissima; non c'era la fretta, la smania di arrivare, di fare mirabilie... insomma di esagerare! E' questa la causa prima della decadenza.
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