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sabato, agosto 16, 2014

Il trattato - 8

E' difficile a volte impossibile sgombrare la mente da pregiudizi e dalle false convinzioni; anche se ciò ovviamente, per ben cantare, è indispensabile. ogni voce è particolare e soggettiva e non può essere confrontata con altre voci. I confronti sono sempre controproducenti e inopportuni.
Qui si concentrano molti luoghi comuni che rendono difficile l'instaurarsi di buone scuole di canto, mentre allievi anche dotati di buone risorse, entusiasmo e volontà vanno alle "grandi" masterclass e alle scuole di assoluti ignoranti, pasticcioni, disonesti. Bisogna anche riconoscere che internet, che di fatto rende possibile questa comunicazione, e che quindi potrei definire positiva, agisce anche come diffusore di false informazioni, pubblicità di pessimi insegnanti, propolatore di pregiudizi e creatore di contrapposizioni negative tra persone. Se oggi come oggi la maggior parte delle scuole si basa su alcuni luoghi comuni, come il vocalizzo a bocca chiusa, l'azione diretta su parti interne, la diffusione di terminologie discutibili, come "maschera", "giro della voce", ecc., coloro che si avvicinano al canto o che vogliono approfondire come potranno accogliere con fiducia chi asserisce il contrario? E' molto difficile, occorrerebbe sempre la lezione diretta, ma qui subentrano la pigrizia, il non più acceso desiderio di votarsi anima e corpo al canto, perché i tempi son cambiati da quelli di Caruso, quando o facevi quello... o facevi quello! e quindi oggi si accetta, se pur contrariati, anche il "meno peggio".
La questione del confronto è anche da puntualizzare. E' sbagliato quando volto a determinare graduatorie e aspetti esteriori, può essere invitante quando punta a far emergere le qualità musicali, stilistiche, espressive. Questa però è più un'analisi che un confronto, e comunque tendenzialmente prevale sempre l'ammirazione estetica (... - "questo cantante fa tutto forte"; - "sì, però senti che canna"; - "non si capisce niente di quello che dice" - " sì, ma senti che suoni belli"; ecc.)

E' sempre necessario conoscere la struttura dello strumento vocale umano. Noi consigliamo lo studio dell'anatomia e della fisiologia degli apparati fono-respiratori, anche se, come si può intravvedere nel nostro scritto, l'Arte si ottiene con quel metodo empirico che disciplina lo scopo. Tuttavia, poiché una piena cognizione di causa è subordinata a tutte quelle complementarietà che le sono proprie, per noi, l'arte del "bel canto" necessita di un esecutore che sia quanto più colto possibile, perché ogni lacuna di cultura comporta conseguenze relative ad una conoscenza carente nell'insieme di un'opera che vuole l'artista veramente completo.
Quindi: conocere anatomia e fisiologia, sì, applicarlo all'apprendimento, no, perché l'arte travalica quelle informazioni e per raggiungere lo scopo necessita una disciplina pratica che sviluppi coscienza. Si può dire che l'erudizione teorica è complementare alla disciplina fisica, e quindi utile, se pur non indispensabile.
Con le strutture che noi oggi conosciamo, l'Arte si presenta come un surrogato che intossica chiunque tenta di entrare nel suo regno.
Come volevasi dimostrare! Andare a teatro e sentire alcuni cantanti decisamente scadenti, musicisti sciatti (anche se formalmente e apparentemente inappuntabili), informazioni sui giornali e su libri, riviste, forum e blog, decisamente errate o fortemente discutibili ma sostenute come verità, crea delle barriere pesanti a chi vuole o vorrebbe fare arte con tenacia ma umile determinazione. Purtroppo dalla politica in giù questo è il mondo nel quale ci troviamo, e che non dobbiamo rassegnarci a subire, ma combattere con la volontà di conquistare una cosciente libertà.

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