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venerdì, agosto 22, 2014

Nutrire le parole

Durante una lezione ho fatto la constatazione di un difetto che se può essere particolarmente evidente in un soggetto, ciò non toglie che è purtroppo invece molto diffuso. Durante lo studio di un brano, anche una canzonetta, risultava evidente che l'allievo e la sua pronuncia erano come due entità separate. L'allievo non aveva alcuna considerazione di ciò che cantava, sembrava quasi annoiato o disinteressato al valore intrinseco del testo. Allora ne sono discese alcune considerazioni. Quanto un allievo "stima" il proprio parlato? Di solito poco, perché lo ritiene poco interessante, poco apprezzabile. Questo è un gravissimo errore, perché è come disistimare sé stessi. In questa condizione, involontariamente, il soggetto è come se chiudesse in un angolo o in un ripostiglio buio il proprio parlato, lo allontanasse da sé quasi vergognandosene, e non volendo sentirlo. Da qui ne discendono errori a cascata. Allora la condizione giusta da ristabilire è: il tuo parlato potrà anche non avere grandi qualità, ma è una condizione precedente alla disciplina; adesso inizia la fase in cui esso migliorerà, ed è l'unica possibile condizione affinché migliori il tuo canto, perché il canto non è "un'altra cosa", non può migliorare separatemente, perché il canto non potrà mai comunque superare le caratteristiche del parlato, quindi se migliora questo sarà meraviglioso poi scoprire quanto vero e significativo diventerà il tuo canto, ma il viceversa non può avvenire. Potrai fare dei SUONI belli, ma senz'anima, senza alcun reale coinvolgimento del te più profondo e vivo. Pertanto quando trascuri le parole, è come se abbandonassi un animale che ti appartiene, esso si ammala e deperisce, e analogamente le parole diventano sterili, vuote, e abbandonate calano, stonano e diventano noiose e petulanti cantilene. Quindi, come all'animale cui vuoi bene, NUTRI le parole, inietta in loro entusiasmo, passione, amore, eccitazione, anima, energia, vita, azione. In questo modo, senza tanti pensieri vani, come per magia, le frasi, i ritornelli, le strofe, prenderanno finalmente vita e la musica tornerà a sgorgare dove la fonte era disseccata. Ci sono brani musicali meravigliosi, come "vaga luna" di Bellini, che se cantata in modo amorfo diventa una tortura per chi ascolta. Ma metteteci un po' di contesto, un po' di coinvolgimento, fate palpitare il vostro cuore nel pronunciare quelle semplici parole alla luna, e sentirete la verità di Bellini, senza scomodare filologi ed esperti.

3 commenti:

  1. Salvo2:40 PM

    A proposito di nutrimento....

    La leggenda cherokee
    Una vecchia leggenda cherokee racconta che un giorno il capo di un grande villaggio decise che era arrivato il momento di insegnare al nipote preferito cosa fosse la vita. Lo porta nella foresta, lo fa sedere ai piedi di un grande albero e gli spiega:“Figlio mio, si combatte una lotta incensante nella mente e nel cuore di ogni essere umano. Anche se io sono un saggio e vecchio capo, guida della nostra gente, quella stessa lotta avviene dentro di me. Se non ne conosci l’esistenza, ti spaventerai e non saprai mai quale direzione prendere; magari, qualche volta nella vita vincerai, ma poi, senza capire perché, all’improvviso ti ritroverai perso, confuso e in preda alla paura, e rischierai di perdere tutto quello che hai fatica tanto a conquistare.
    Crederai di fare le scelte giuste per poi scoprire che erano sbagliate. Se non capisci le forze del bene e del male, la vita individuale e quella collettiva, il vero sé e il falso sé, vivrai sempre in grande tumulto.
    È come se ci fossero due grandi lupi che vivono dentro di me: uno bianco, l’altro nero. Il lupo bianco è buono, gentile e innocuo; vive in armonia con tutto ciò che lo circonda e non arreca offesa quando non lo si offende. Il lupo buono, ben ancorato e forte nella comprensione di chi è e di cosa è capace, combatte solo quando è necessario e quando deve proteggere se stesso e la sua famiglia, e anche in questo caso lo fa nel modo giusto; sta molto attento a tutti gli altri lupi del suo branco e non devia mai dalla propria natura.
    Ma c’è anche un lupo nero che vive in me, ed è molto diverso: è rumoroso, arrabbiato, scontento, geloso e pauroso. Le più piccole cose gli provocano accessi di rabbia; litiga con chiunque, continuamente, senza ragione. Non riesce a pensare con chiarezza poiché avidità, rabbia e odio in lui sono troppo grandi. Ma è rabbia impotente, figlio mio, poiché non riesce a cambiare niente. Quel lupo cerca guai ovunque vada, perciò li trova facilmente; non si fida di nessuno quindi non ha veri amici.A volte è difficile vivere con questi due dentro di me, perché entrambi lottano strenuamente per dominare la mia anima.”

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  2. Salvo2:41 PM

    Al che, il ragazzo chiede ansiosamente: “Quale dei due lupi vince, nonno?” Con voce ferma, il capo risponde: “Tutti e due, figlio mio. Vedi, se scelgo di nutrire solo il lupo bianco quello nero mi aspetta al varco per approfittare di qualche momento di squilibrio, o in cui sono troppo impegnato e non riesco ad avere il controllo di tutte le mie responsabilità, e attaccherà il lupo bianco, provocando così molti problemi a me e alla nostra tribù; sarà sempre arrabbiato e in lotta per ottenere l’attenzione che pretende. Ma se gli presto un po’ di attenzione perché capisco la sua natura, se ne riconosco la potente forza e gli faccio sapere che lo rispetto per il suo carattere e gli chiederò aiuto se la nostra tribù si trovasse mai in gravi problemi, lui sarà felice e anche il lupo bianco sarà felice ed entrambi vincono. E tutti noi vinciamo.” Confuso, il ragazzo chiede: “Non capisco, nonno, come possono vincere entrambi?”Il capo continua:
    “Vedi, figlio mio, il lupo nero ha molte importanti qualità di cui posso aver bisogno in certe circostanze: è temerario, determinato e non cede mai; è intelligente, astuto e capace dei pensieri e delle strategie più tortuose, caratteristiche importanti in tempo di guerra. Ha sensi molto acuti e affinati che soltanto chi guarda con gli occhi delle tenebre può valorizzare. Nel caso di un attacco, può essere il nostro miglior alleato.” Poi il capo tira fuori due pezzi di carne dalla sacca e li getta a terra, uno a sinistra e uno a destra. Li indica e dice:“Qui alla mia sinistra c’è il cibo per il lupo bianco, e alla mia destra il cibo per il lupo nero. Se scelgo di nutrirli entrambi, non lotteranno mai per attirare la mia attenzione e potrò usare ognuno nel modo che mi è necessario. E, dal momento che non ci sarà guerra tra i due, potrò ascoltare la voce della mia coscienza più profonda e scegliere quale dei due potrà aiutarmi meglio in ogni circostanza.Vedi, figlio mio, se capisci che ci sono due grandi forze dentro di te e le consideri con uguale rispetto, saranno entrambi vincenti e convivranno in pace; e la pace, figlio mio, è la missione dei cherokee, il fine ultimo della vita. Un uomo che ottiene la pace interiore ha tutto; un uomo che è lacerato dalla guerra che si combatte dentro di lui, è niente.”

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  3. Salvo2:28 PM

    Raggiungere il proprio equilibrio, poter cantare senza paura nutrendo i migliori sentimenti con senso di universalità, dignitosamente, con rispetto senza dover dimostrare nulla. Ecco perchè è tanto difficile raggiungere il canto perfetto e quindi l'arte...

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