A prosecuzione del post "le masse contrapposte" spiego cosa succede di solito. Pensiamo a una bilancia con due piatti; nel caso descritto precedentemente, noi abbiamo un equilibrio di pesi sui due piatti e l'ago, che rappresenta la laringe, è in equilibrio e fermo sullo zero; quando dico fermo non dico immobile o "tenuto" fermo, ma su un punto di equilibrio tra i due pesi contrapposti. Ovviamente qualunque seppur piccolo sfasamento di peso da una parte o dall'altra ne provocherà il movimento. Piccole oscillazioni sono più che tollerabili e comprensibili, oscillazioni più vistose denotano una situazione ancora in fase evolutiva.
Ma cosa succede nella normalità dei casi, cioè quando non si applica una corretta disciplina ma tecniche più o meno invasive e rozze? Succede, molto semplicemente, che le due masse restano indipendenti tra di loro, cioè non relazionano tra di loro; rifacendosi all'esempio della bilancia, è come se io inchiodassi l'ago della bilancia sullo zero! In questo modo io sui due piatti posso mettere i pesi che voglio, la bilancia segna sempre pareggio, ma ovviamente non è reale. La preoccupazione di molti aspiranti cantanti e molti insegnanti di agire sulla laringe è un fin troppo ovvio esempio di questa situazione: la massa di fiato polmonare non governata e non governabile perché manca una disciplina che porti a quel risultato, preme con forza sulla laringe e parti contigue, questa pressione provoca sollevamento e spoggio della voce, con perdite gravi di qualità vocale; soluzione semplicistica: bloccare la laringe, cioè inchiodare l'ago della bilancia! In questo modo la massa aerea sottostante viene tenuta in qualche modo a bada e la massa fonica soprastante risulterà meno stressata e fuori controllo. Il risultato è una rigidità complessiva degli apparati, il suono ingolato, cioè falso, rumoroso, spento, piatto, seriamente difettoso. Il tubo ci sembrerà come spezzato in due parti, mentre con la masse contrapposte lo percepiremo come un tubo unico, vuoto.
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