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lunedì, gennaio 03, 2011

Il fiato sonoro

Tornando su concetti già espressi, vorrei insistere su quello che in fondo resta il principale, e cioè che la voce esemplare è frutto del sospiro. Il fiato "suona", o meglio è in condizione di far suonare la forma anche in assenza di adduzione delle corde vocali. E' poi possibile far sì che il fiato possa creare un suono piccolissimo ma sonoro, evitando totalmente il colpetto di glottide, ovvero realizzandosi come fuori della persona. E' un esercizio utilissimo, molto significativo a livello di apprendimento, perché senza impegnare il fisico, fa capire "in scala" cosa significa emettere un suono senza imbrigliamenti muscolari e istintivi. A questo segue la perfetta dizione, ma sempre proiettata oltre il corpo, come fosse scolpita davanti e sopra di noi. Quando si riesce a realizzare questo compito, si avrà anche cognizione di quanto è impegnativo! Se infatti nei suoni piccoli e centrali tutto sembra di facilità enorme, salendo si incontrerà grande difficoltà a mantenere la pronuncia, anche se si dovrebbe capire, per contro, di quanta libertà si potrà disporre quando verrà meno l'impegno. Infatti la possibilità di parlare cantando su tutta la gamma, darà la possibilità al cantante di esprimere con chiarezza, verità, bellezza e totale immedesimazione nel personaggio, ogni emozione, sentimento, espressione del personaggio e intenzione comunicativa.

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