Una delle qualità più importanti di un vero Maestro è quello di fare sintesi. La fece il grande M° Celibidache, distillando le nozioni dei suoi importanti insegnanti universitari (in primo luogo Thiessen), Furtwaengeler, De Sabata e la filosofia Zen. La fece il nostro M° Antonietti, grazie a 18 anni di varie scuole, quasi tutte mediocri, ma non inutili, le scuole di anatomia e fisiologia vocale e infine il M° Giuseppe Giorgi, che senza essere un grande insegnante, possedeva le qualità che permisero al M° Antonietti di raggiungere il risultato auspicato.
Non mi posso paragonare neanche lontanamente a nessuno dei due, anche perché grazie al secondo citato, ho già raggiunto considerevolmente quell'incredibile risultato, con quella coscienza profonda che mi permette anche di insegnare con invidiabile sicurezza. Ciò che mi preme adesso è tentare di fare sintesi di concetti, in modo da offrire a quanti si affacciano su questo blog di avere sempre meno parole, ma le più efficaci, incisive, illuminanti possibili per orientarsi in questa disciplina.
Indicherò pertanto alcuni punti che reputo basilari e indispensabili, cercando di utilizzare il minor numero di parole possibile.
1) la disciplina del canto si suddivide in circa tre tempi, che richiedono attenzioni, gradualità di impegno e risultati diversi. Nel modo di affrontare la respirazione ogni tempo richiede una "tecnica" diversa, che porterà allo sviluppo necessario ad affontare la fase successiva.
2) il canto è fiato. E' molto difficile riuscire a identificare l'emissione vocale con la fuoriuscita di aria respiratoria, ma è così, e ogni riflessione in tal senso migliorerà la resa vocale.
3) il canto è reso difficile dall'istinto, che andrà aggirato. Il canto è solo potenzialmente in noi e andrà svelato onde creare un nuovo senso, unica possibiltà per vincere l'opposizione istintiva.
4) l'istinto si domerà con il parlato, con il peso, con l'assenza di peso vocale (pressione), con la velocità.
5) il canto non si può insegnare o apprendere da fonti teoriche, parlando o leggendo. Si può apprendere solo grazie a una pratica guidata da un insegnante cosciente e padrone della disciplina che elevi il fiato a perfetto "archetto" dello strumento voce.
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