Un cenno sulle consonanti. Per alcuni le consonanti non rappresentano alcun problema, ma per molti sì. Spesso si ritiene di non doverle molto pronunciare (anche alcuni docenti la pensano così!), altri ritengono di doverle esagerare. Da un punto di vista tecnico bisogna raccomandare di inserirle nel flusso aereo-vocale in modo che questo non si interrompa. Capita che certe consonanti se non c'è corretta emissione, procurino un colpo secco sulla vocale successiva, e quindi una caduta del suono; altre consonanti, come la R possono "assorbire" energia; ad es. eseguendo TRA, se la R viene troppo marcata, è possibile che la A risulti debole e poco sostenuta, perché la R ha assorbito troppa energia.
Una certa attenzione deve essere posta a gruppi consonantici come GL e SC, che spesso diventano LL e SS, oppure le C che diventano Z.
Occorre fare molta attenzione quando si ascoltano registrazioni di altri cantanti; spesso se ne assorbono più i difetti che i pregi, anche perché i primi sono molto facili da imitare, i secondi decisamente meno. Dunque capita che alcuni cantanti abbiano fatto un uso distorto della pronuncia. Un esempio ricorrente: "la donna è mobbbile... ". Ma anche "mia filllia", sempre nel rigoletto, è un caso che si ripete di continuo. Il problema infatti non è "il" cantante che distorce la pronuncia, ma gli imitatori degli imitatori, che finiscono per dare autenticità a un difetto.
Altro problema legato alle consonanti, fortunatamente oggi in via di estinzione, riguarda la separazione delle consonanti, tipo: "Qua-n-do". Si diceva che in un passato piuttosto remoto attori e cantanti insegnassero a distinguere le consonanti, anche infilando vocali posticce tra diverse consonanti (pa-r-[a]-la), perché, secondo loro, in quel modo in teatro la pronuncia sarebbe stata più comprensibile. Non so quanto ciò sia vero; un tempo sicuramente c'era più interesse verso la perfetta comprensione del testo, oggi molto meno, però frequentando il teatro non mi pare che senza quell'artificio la pronuncia ne subisca un deterioramento.
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