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mercoledì, ottobre 19, 2011

Della syntonia

Ritengo il termine "sintonia" molto opportuno e conciso nel chiarire un concetto che reputo fondamentale, cioè il mettere in relazione perfetta e univoca gli apparati che sottendono una eccellente vocalità, cioè apparato respiratorio, strumento (laringe) e apparato articolatorio-amplificante (oro-faringeo). Quel che mi è saltato all'occhio a una prima indagine è che questo termine pare ormai riservato a radio e tv o apparecchi analoghi; è stato quindi un po' laborioso trovare informazioni più complete e trasferibili. Ho trovato quasi sempre indicazioni limitate, ma ho potuto però fare una sintesi tra diverse fonti. Una definizione che mi ha colpito, che parte da aspetti radioelettrici, è "apparecchi che oscillano alla stessa frequenza". Se con apparecchi intendiamo anche apparati (succedeva nell'800), la frase si attaglia alla perfezione con il nostro intendimento, infatti il fiato, una volta entrato in vibrazione dopo aver azionato le corde vocali, provoca l'oscillazione anche delle pareti faringee, se si trovano in una condizione di rilassatezza che lo permetta. Pertanto il fiato diventa il trait d'union dei diversi apparati e ne assicura, se ben educato, l'accordo, la concordanza, che sono sinonimi.
Se sintonizzare deriva da sintonia, resto un po' perplesso, invece, sull'etimologia che ho rinvenuto in internet, che è "tensione-con"; posso interpretare in modo favorevole, non dando al termine "tensione" l'accezione negativa legata alla muscolatura, cogliendo il fatto che gli organi o apparati restino tra loro tesi insieme, ovvero collegati, ma trovo sollievo nell'etimologia riportata dallo Zingarelli che riporta: "accordo insieme". In effetti il termine "Syn-tonia" porta proprio il termine "tono", che è anche relativo alla musica, quindi perfettamente coerente con il nostro discorso. Inoltre mi piace pensare a termini simili, come "simpatizzare", che è quanto mai appropriato non solo alla vibrazione simultanea di forme e "ance" ad opera del fiato, ma anche alla comunicazione all'uditorio e a "sintesi" che in fondo è lo stesso discorso, cioè "riduzione all'unità di più idee o concetti o sim." (da Synthenai, porre insieme).
Nel fare queste riflessioni mi è venuto invece un collegamento curioso e interessante. Nel leggere di sintonizzazione relativa agli apparecchi radio elettrici, ho colto un altro tipo di analogia, e cioè riprendendo il discorso dell'indipendenza della pronuncia "avanti", trovo che la sintonizzazione degli apparati funzioni perfettamente se il "segnale" alla pronuncia esterna avviene analogamente ad un impulso radio, cioè non meccanicamente ma mediante un impulso invisibile e privo di forza, puramente mentale.

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